Da Monitor di VeneziePost | 28 febbraio 2016
di Adele Gerardi – Dalla Lago a Zordan, da Arte Sella a Cibicworkshop, da EcorNaturasì a Irinox, da Eurotech ad Aquafil, da Solidpower a SAV: la Green Week premia dieci storie che raccontano come la sostenibilità possa produrre innovazione culturale, sociale ed economica
Dal design all’energia, dall’industria pesante alle nuove frontiere dell’IT fino alle creazioni artistiche che si confondono e si fondono con la natura: sembrerebbe impossibile trovare un comune denominatore tra ambiti e attività tanto diversi, ma le “Dieci storie di innovazione sostenibile” – che riceveranno il Premio Radical Green 2016 nell’ambito di un evento speciale della Green Week in programma venerdì 4 marzo, ore 18, a Trento – sono tutte contraddistinte dall’impronta green. Le dieci storie di innovazione sostenibile sono testimonianze che raccontano come sviluppo tecnologico e approccio sostenibile possano coesistere e diventare fattori competitivi; sono esempi in cui l’aspetto “green” non è “trovata” pubblicitaria, ma è una naturale evoluzione di tradizioni familiari e vocazioni imprenditoriali; sono dieci esempi di eco practice per far conoscere nel territorio e a livello nazionale il meglio della nostra cultura e della nostra impresa.
È il caso di Lago spa che ha puntato sul design “inclusivo”. Accanto all’ impiego di materiali ecocompatibili per i prodotti di interior design, come legni provenienti da riforestazioni controllate, vernici atossiche e packaging a basso impatto, l’azienda veneta non ha trascurato la sostenibilità umana. Daniele Lago, imprenditore e designer, affiancato dai fratelli Franco e Rosanna, ha configurato un’organizzazione aziendale e produttiva ispirata al Kaizen. Si tratta di una metodologia giapponese che partendo da una filosofia che pone al centro l’Uomo persegue il perfezionamento aziendale coinvolgendo ogni suo elemento in un clima di “wellbeing” aziendale.
Analogo percorso è quello dell’azienda di interior per negozi Zordan di Valdagno (Vi). Dopo aver acquisito la mappatura LEED e la certificazioni forestali per i materiali dei propri prodotti, l’azienda sta spingendo ancora più in avanti l’asticella della sostenibilità con l’impegno a conquistare i rigorosi requisiti di performance dello standard statunitense ‘B Corp’. “Le ‘B Corp’ o ‘Benefit corporation’, sono aziende eccellenti che fondono armonicamente le priorità del profit e del non profit, ovvero la performance di business con l’attenzione all’ambiente e alle persone – afferma Maurizio Zordan – significa ampliare il concetto di sostenibilità tenendo in considerazione anche la formazione dei dipendenti, il buon clima aziendale, la conciliazione famiglia –lavoro, i clienti, il territorio e la comunità di appartenenza”.
Sul piano dell’impegno di contrasto allo spreco globale si è distinto, poi, il Gruppo trentino Aquafil di Arco che ha ideato il sistema Econyl® in grado di ricavare il nylon da rifiuti con poliammide 6 rigenerati al 100%. Aquafil contribuisce così al recupero e al riciclo di materiali come reti da pesca, tappeti e moquette e tessuti rigidi, finiti nelle discariche o nell’oceano, pericolosi per l’intero ecosistema. Un’impresa dal volto global visto che grandi quantità di materiale sono recuperate in diversi Paesi del mondo: Stati Uniti, Egitto, Pakistan, Tailandia, Norvegia e Turchia. Dal 2008 Aquafil, creando la Business Unit Energy & Recycling, si è concentrata sull’evoluzione sostenibile del business iniziale, quando agli esordi negli anni settanta si affermò come uno dei principali produttori europei di fibre per moquette.
Per aver saputo trasformare in arte l’amore e il rispetto della natura vicine un Radical Green Award l’associazione Arte Sella. Da oltre vent’anni ha esposto più di 300 opere d’arte realizzate con sassi, foglie, rami e tronchi, nel percorso “Arte Natura” creato lungo la strada forestale del versante sud del Monte Armentera nel comune di Borgo Valsugana. Di queste opere 58 sono ancora visitabili perché sono istallazioni permanenti. “Artesella conquista per la sua filosofia che sta un po’ nascosta dietro alla bellezza e al fascino del luogo – ha detto il violoncellista Mario Brunello, direttore musicale della manifestazione – tutto ciò che li viene creato, ritorna poi alla natura”. Il percorso di ricerca sulla sostenibilità, interpretata, fin dai primi anni novanta, non solo in senso ambientale e fisico, ma anche in senso culturale e sociale ,aprendo di fatto alla progettazione del “design dei servizi”, è valso il premio al workshop del designer vicentino Aldo Cibic. In particolare la sua intuizione e sensibilità verso la questione ambientale lo ha portato nel 2012 al progetto di casa in canapa sostenibile sviluppato con Tommaso Corà e presentato al Green Home Design di Made Expo.
La ricerca sull’innovazione diventa “hardware” con la friulana Eurotech che per contrastare l’inquinamento ha brevettato ReliaSENS. la centralina di monitoraggio ambientale connessa al cloud e dotata di sensori ad alta precisione per la misurazione dell’inquinamento dell’aria, concepita per installazioni sia fisse sia mobili in ogni tipo di ambiente: dagli aeroporti ai cantieri edili, fino agli ospedali.
Ricerca con le università e sostegno alla produzione di aziende agricole contraddistingue invece l’attività di EcorNaturasì, nata dalla fusione di Ecor, il maggior distributore all’ingrosso di prodotti biologici e biodinamici, e NaturaSì, il brand dei supermercati bio. A vincere il premio è il concept alla base dell’operato del Gruppo EcorNaturaSì : “il miglior prodotto possibile per la salute delle persone è anche il migliore per la vita della natura che ci circonda”.
Sul contrasto allo spreco energetico s’incentra la strategia imprenditoriale dell’azienda trevigiana Irinox che ha ideato “Fresco” l’innovativo abbattitore di temperatura a basso impatto ambientale destinato a cambiare il modo di preparare e consumare il cibo nonché le nostre abitudini. Ma è anche un modo per ridurre gli sprechi: secondo alcuni studi, una famiglia italiana spreca in media 6,5 euro a settimana di cibo per il deperimento. «Con questo sistema possiamo impedirlo – sottolinea Katia Da Ros, vicepresidente Irinox -. Fa parte dei nostri valori, tanto che abbiamo aderito alla Carta di Milano contro gli sprechi. Abbiamo un sogno: se per il frigo di casa il mondo deve ringraziare gli americani, vorremmo che il mondo facesse lo stesso con gli italiani per l’abbattitore domestico».
È un Radical Green Award 2016 anche la SAV– Società Alluminio Veneto per aver aderito al regolamento comunitario Emas III che riguarda i sistemi volontari di ecogestione e audit, considerati tra i più moderni sistemi organizzativi per la tutela dell’ambiente. “Stiamo ultimando delle vasche di recupero totale delle acque sia piovane sia della copertura dei capannoni per il raffreddamento dei forni, per utilizzare e sprecare sempre meno acqua corrente – afferma Valerio Rossetto titolare e presidente della società dal 1996 – inoltre stiamo portando avanti uno studio per ridurre le emissioni dei nostri forni fusori”.
Rivoluzionaria può essere considerata, infine, l’azienda trentina Solidpower che realizza celle a combustibile basate su nano materiali ceramici, cosiddette ad ossidi solidi. Le Solid Oxyde Fuel Cell permettono di convertire gas naturale, biogas, idrogeno e/o miscele di idrogeno in energia elettrica e calore, non mediante una combustione, ma direttamente all’utente finale con un processo elettrochimico. “La nostra volontà– ha affermato l’ad Alberto Ravagni – è di diventare il player di riferimento nel segmento della micro-cogenerazione pulita ad alto rendimento. Il lavoro degli ultimi cinque anni mostra come l’ecosistema della green economy in Trentino può fare veramente la differenza”.