Il Giornale di Vicenza, 10 febbraio 2017
di Antonella Benanzato – Vivere sostenibile, abitare sostenibile: è questo il tema di fondo della 6a edizione della Green Week, la settimana del festival della Green Economy che da martedì 28 febbraio a domenica 5 marzo attraversa l’intero territorio delle Venezie, da Udine a Trento.
Una settimana dedicata alla scoperta di 18 “fabbriche della sostenibilità”, aziende che hanno scelto, anche come leva competitiva, di adottare processi o realizzare prodotti ecosostenibili. Si affronteranno così i temi dell’economia circolare, il riuso, la lotta agli sprechi, il risparmio energetico e le nuove forme di energia, le nuove tecniche costruttive, la responsabilità sociale e ambientale d’impresa.L’apertura il 28 febbraio avverrà al Porto di Venezia, luogo simbolo con Marghera della riconversione e della bonifica ambientale. L’evento vede partecipare 10 aziende che apriranno le porte per visite guidate e incontri ideati con l’obiettivo di illustrare i processi in atto e i percorsi intrapresi. Saranno protagoniste della “Giornata dell’Economia Circolare” Amorim Cork Italia (Conegliano), Lci-Lavorazione carta riciclata italiana (Treviso), Brevetti Waf (Creazzo) e “Cielo e Terra” di Montorso Vicentino, che presenteranno con un percorso a tappe i progetti “Rafcycle” e “Tappo etico”.
Proprio l’azienda vitivinicola vicentina “Cielo e Terra” è stata capofila nell’aggregare le aziende con lo sguardo più green e sostenibile del territorio veneto: l’azienda torna anche quest’anno alla Green Week delle Venezie dove già nelle scorse edizioni aveva raccontato la sua esperienza e il suo impegno sul fronte della sostenibilità ambientale. La partecipazione all’evento è stata uno degli stimoli a far conoscere in maniera più ampia questo impegno: «Già negli scorsi appuntamenti avevamo parlato dei nostri progetti volti a ridurre il nostro impatto ambientale nei processi produttivi – sottolinea Giampietro Povolo, direttore finanziario e responsabile sostenibilità di Cielo e Terra -, dal ridurre il peso del vetro delle bottiglie, all’abbattere i consumi idrici ed energetici.
Il 2016 ha però segnato un’importante accelerazione del nostro percorso verso l’economia circolare: ed è appunto su questo che vogliamo portare l’attenzione nel 2017». L’obiettivo per l’azienda è ragionare sulla sostenibilità di tutto il ciclo produttivo coinvolgendo gli attori dell’intera filiera perché tutto vada recuperato e nulla vada gettato. «Entriamo nella filiera perché siamo noi i primi consumatori di ciò che questa filiera produce – dice Povolo – e quindi i primi a poter fare qualcosa. Siamo stati tra i primi nel 2012 a partecipare a RafCyle, progetto sviluppato con Upm Raflatac volto al recupero dei supporti delle etichette in materiale plastico perché prendano nuova vita per esempio in forma di portabottiglie di cui si occupa la vicentina Brevetti Waf. Siamo inoltre coinvolti con Amorim nel progetto “Tappo Etico”, per il recupero dei tappi di sughero che diventano pannelli per l’edilizia o oggetti da arredamento; la promozione della raccolta tappi è affidata a alcune onlus che coinvolgono persone con qualche forma di disagio, coniugando responsabilità ambientale e sociale».