Gazzetta di Parma -

Case green. L’analisi dell’assessore all’ambiente della Regione Irene Priolo «Emissioni zero entro il 2030? Servono 72 milioni»

Obiettivo emissioni zero entro il 2030? In Emilia-Romagna servirebbero 72 miliardi di euro. E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’ambiente della Regione Irene Priolo, parlando delle risorse necessarie per soddisfare le richieste della direttiva Ue «case green». L’assessore è stata uno dei grandi protagonisti della giornata di ieri del «Green economy festival» di Parma, partecipando ad un incontro nella struttura «Le Village». Moderato dal giornalista Alessandro Macciò, il dibattito si è concentrato sulle principali sfide per quanto riguarda la direttiva europea, con un focus sulla situazione in Italia. «Il settore delle costruzioni – ha spiegato Silvia Ricci, vicepresidente dell’associazione Ance – è responsabile di circa il 40% dei consumi energetici e del 36%, a livello globale, delle emissioni di CO2. Un’altra problematica è quella relativa ai condomini, dove non tutti i proprietari possono fronteggiare certe spese per soddisfare le richieste della direttiva “case green”».

«L’Italia – ha aggiunto la ricercatrice Luciana Mastrolonardo – asseconderà alcune sue caratteristiche, facendo un piano nazionale, entro un anno, che ci dirà come arrivare a questi obiettivi ecologici, che sono credibili».

Nel 2024, secondo il report Fiaip-Enea, in Italia si sono registrati numeri positivi sul mercato immobiliare green, con una crescita sia delle compravendite residenziali, dell’1,5%, sia delle prime case, del 5%. Un trend in aumento anche in Emilia-Romagna, come confermato da Irene Priolo. «Noi come Regione -ha spiegato l’assessore – eravamo stati antesignani, con la legge 24, perché già nel 2017 avevamo anticipato quello che prevede l’attuale normativa green. Abbiamo un 65% del patrimonio residenziale in Emilia-Romagna che è classificato in classe energetica tra la F e la G, per cui c’è tanto lavoro da fare. Con le prossime misure del collega Vincenzo Colla, faremo un nuovo bando da 10 milioni di euro. E necessario che il piano nazionale aiuti sia con incentivi sia con un approccio circolare».

Tra gli strumenti più indicati per la transizione ecologica delle abitazioni, c’è quella delle pompe di calore per il riscaldamento degli edifici, come spiegato nel dibattito da Federico Musazzi, segretario generale di Assoclima. «Efficienza energetica, taglio delle emissioni e uso delle rinnovabili. La pompa di calore – ha analizzato Musazzi – è uno dei pochi strumenti che ci permettere di soddisfare queste tre richieste del-
l’Unione Europea. Oggi non è adeguatamente valorizzata, a causa del prezzo dell’energia elettrica elevato».

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