Gazzetta di Parma -

Green economy, la grande sfida riparte da Parma

Imprese, istituzioni, scienziati, divulgatori chiamati a disegnare una «via pragmatica»

A parole, oggi, la sostenibilità è ovunque. Ma chi lavora davvero per costruire un mondo più equo, più efficiente e meno impattante, sa che la transizione ecologica non è né semplice, né rapida: serve visione, ma soprattutto progettazione e concretezza. Ad affrontare questa complessità sarà il Green Economy Festival di Parma, in programma da venerdì a domenica e promosso da ItalyPost, Corriere della Sera, L’Economia, Comune di Parma, UPI e Università di Parma, mettendo a confronto imprese, istituzioni, scienziati, architetti e comunicatori. In un tempo in cui la sostenibilità rischia di diventare slogan o ideologia, infatti, il Festival punta a essere tutto il contrario: un grande laboratorio di realtà, dove chi ha i piedi ben piantati nel mondo dell’impresa, della scienza e della cultura prova a disegnare una <<via pragmatica>> alla transizione ecologica. Un filo verde che unirà oltre 50 appuntamenti, tra imprese che cambiano, tecnologie che avanzano e città che si reinventano.

Tra i grandi protagonisti attesi, c’è dunque chi ha la responsabilità di decidere le regole del gioco e chi, quelle regole, deve applicarle nel concreto. Da un lato Stefano Bonaccini, già presidente dell’Emilia-Romagna e oggi membro del Parlamento europeo, si interroga sul vero impatto del Green Deal per il sistema produttivo. Dall’altro, Matteo Colaninno, presidente di Piaggio, affronta ogni giorno il nodo della transizione ecologica nella mobilità, tra elettrificazione, innovazione industriale e sostenibilità della filiera. Entrambi interverranno in chiusura dell’evento che darà il via al Festival, venerdì dalle 10.30 alle 13 al Crédit Agricole Green Life, in dialogo con il caporedattore del Corriere Nicola Saldutti. Due visioni, due ruoli diversi, un’unica urgenza: capire come accompagnare le imprese in questo passaggio epocale. C’è, poi, chi guarda al futuro delle città, proponendo soluzioni che mescolano architettura, urbanistica e tecnologia. Carlo Ratti, docente al MIT di Boston e curatore della prossima Biennale Architettura di Venezia, sarà a Parma per raccontare cosa significa oggi progettare spazi urbani sostenibili, smart e inclusivi. La sua riflessione, in dialogo con la giornalista Elena Comelli, animerà l’Area Talk di piazza Garibaldi venerdì 28 alle 18, in un incontro aperto che parlerà tanto ai professionisti quanto ai cittadini.

Ma la transizione è anche una questione culturale, quasi estetica, e in questo campo si muove un altro grande protagonista: Matteo Thun, architetto che ha trasformato il design italiano rendendolo alleato dell’ambiente. Le sue architetture si ispirano al «Genius Loci», l’anima di ogni luogo, in favore di un’integrazione armonica dei suoi progetti con il contesto, a cominciare dall’utilizzo di materiali locali. Una filosofia che Thun racconterà sabato alle 18 in piazza Garibaldi, intervistato dal giornalista Stefano Bucci. Quando invece la sostenibilità si trasforma in necessità drammatica, servono risposte immediate e visioni lucide. È il caso delle catastrofi ambientali, come le alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna nel 2023 e ancora nel 2024. A portare la sua testimonianza al Festival sarà Fabrizio Curcio, commissario straordinario per la ricostruzione, che parteciperà venerdì alle 21 all’Ape Parma Museo allo spettacolo civile Fango, accanto agli attori Marco Cortesi e Mara Moschini. Una serata per riflettere non solo sull’emergenza, ma anche sulla capacità di reagire, ricostruire e imparare.

E se è vero che parlare di ambiente non significa sempre essere serissimi, a portare leggerezza — e acume — ci penserà Giovanni Storti. Il comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo è ormai da tempo anche un divulgatore green, capace di unire umorismo e sensibilità ambientale. Il suo intervento-spettacolo, Sostenibili a chi?, è in programma sabato alle 21 all’Auditorium Paganini, in dialogo con la giornalista Elisabetta Soglio. E in fatto di divulgazione, in formato social, si muove Elisa Nicoli, conosciuta online come @eco.narratrice. Educatrice ambientale e green creator seguita da 250mila follower, racconterà come alleggerire la nostra impronta sul pianeta sabato mattina alle 11.30, in Piazza Garibaldi. Ma la sostenibilità è anche un tema che riguarda le reti energetiche, il mondo degli eventi, il cibo, e l’innovazione e il Festival della Green Economy contribuirà ad aprire una serie di finestre sul presente e sul futuro. Del ruolo delle infrastrutture energetiche nella transizione si parlerà con Stefano Besseghini (Arera), Fabio Bulgarelli (Terna) e Federico Testa (Agsm Aim) venerdì alle 15 all’Ape Parma Museo. Contemporaneamente, in piazza Garibaldi si discuterà del lato umano degli eventi e sulla creazione di valore per persone e territori con Carla Casini (Alma Carpets), Dario Montrone (Teatro Regio) e Luca Sfulcini (Ds Solutions), mentre capire quali direzioni prenderà l’alimentazione del futuro, in particolare per ciò che concerne le alternative di tipo vegetale, sarà il focus del dialogo che sabato alle 11.30 a Palazzo comunale coinvolgerà, tra gli altri, Antonio Cellie (Fiere di Parma) e Sonia Malaspina (Danone). E ancora, l’impatto dell’AI e i consumi energetici connessi al suo utilizzo saranno materia di approfondimento per Roberto Siagri, ad di Rotonium, sempre sabato alle 11.30 in Ape Parma Museo. Tutte premesse, in sostanza, che non faranno del Festival un palco di verità assolute, quanto una piattaforma dove discutere delle possibili soluzioni per dare forma a una transizione ecologica concreta e realistica.

 

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