All’interno del Festival c’è anche un concorso letterario, giunto alla seconda edizione, volto a promuovere il tema della sostenibilità attraverso la letteratura. Il premio, vinto nel 2024 da Gianluca Lentini con il libro “La Groenlandia non era tutta verde. Il cambiamento climatico e le decisioni da prendere (Egea), è stato aggiudicato dallo scrittore e ricercatore scientifico Giorgio Volpi con la pubblicazione “LA NATURA LO FA MEGLIO (E PRIMA) – Le sorprendenti invenzioni tecnologiche che la natura suggerisce all’uomo” (Aboca Edizioni), che racconta come molte delle grandiose idee dell’uomo sono in realtà apparse sulla Terra molto prima del nostro arrivo.
Alla premiazione Volpi ha ricordato che “La natura ha già tutte le risposte ed è in perfetto equilibrio. Dovremmo solo copiare da lei”. Il libro ha ottenuto la maggioranza dei voti dalla giura costituita da un comitato dei selezionatori composto da istituzioni e giornalisti e presieduto da Davide Bollati, Presidente di Davines Group e da 200 lettori che si sono candidati come giurati. Bollati ha affermato: “La sostenibilità è cruciale e sta alla base del nostro percorso umano sul pianeta. Questo concorso dimostra che la sostenibilità la si può vedere da molteplici punti di vista e da diverse prospettive. In un mondo sempre più polarizzato, il passo in più è di riuscire a vedere tutte le varie tematiche nella loro complessità, senza arrivare a conclusioni affrettate.”
Gli altri libri in gara erano:
Gaia Cottino con Cavallette a colazione. I cibi del futuro tra gusto e disgusto (Utet): “Come antropologa culturale cerco di spiegare che in nostri gusti si basano sui disgusti degli altri. Bisogna cominciare ad affacciarsi su quello che milioni di persone nel Mondo consumano da tempo come insetti, meduse, alghe e altro ancora. Il cibo c’è ma circa il 30% viene sprecato. Pertanto, la è fondamentale incrementare la varietà per fare delle scelte alimentari che siano meno impattanti.”
Patrizia Caraveo con Ecologia spaziale. Dalla Terra alla Luna a Marte (Hoepli): “Spesso mi dicono che l’ecologia spaziale è un tema sconosciuto, per questo ho deciso di scrivere questo libro. Sopra alla ns testa girano migliaia di satelliti (il cui numero sta crescendo come mai prima d’ora) che anche noi utilizziamo nella quotidianità, migliorandoci la vita. Ma come tutti i grandi esempi di avanzamento tecnologico, anche questi hanno degli impatti ambientali di cui non siamo consapevoli”
Paolo Pileri Dalla parte del suolo. L’ecosistema invisibile (Laterza): “Per quanto crediamo di essere super uomini, noi difendiamo quello che vediamo ma quello che non vediamo non sappiamo come funziona. Bisogna dare voce a quel che voce non ha. Elementi come il suolo e gli alberi hanno bisogno della nostra voce per sviluppare consapevolezza e coscienza. E, di conseguenza, abbiamo bisogno di conoscere il suolo. La società, come la politica, dovrebbe avere quella conoscenza di fondo che tutt’ora non c’è anche attraverso forme di narrazione di comunicazione diverse, capaci di accendere il desiderio di conoscere questi temi.”
Stefano Liberti: “Tropico mediterraneo. Viaggio in un mare che cambia (Laterza): “Il mar mediterraneo non è più lo stesso, sembra un ossimoro ma dalla mia esperienza (ho partecipato a delle battute di pesca) ho visto molte specie di pesci tropicali che sono particolarmente invasivi, spesso non edibili e che mettono a rischio la biodiversità.”
Tutti gli scrittori, che hanno ricevuto una menzione speciale dagli sponsor e sostenitori del Festival, sono concordi nel dire che la politica e le normative dovrebbero adeguarsi velocemente ai tempi che cambiano e prevenire i rischi posti dalle sfide climatiche in corso.