Quattro miliardi di investimenti per sostenere la produzione di energia rinnovabile e ridurre le emissioni e accompagnare le imprese nella transizione energetica. Bastano poche parole per sintetizzare l’impegno della Regione nel piano della sostenibilità. A fare il punto ieri mattina, in piazza Garibaldi, è stato Michele de Pascale. Il presidente della Regione – intervistato da Ilaria Vesentini – ha aperto l’evento finale del Festival della green economy. A fare gli onori di casa il sindaco Michele Guerra. «Il pragmatismo di questi anni – ha osservato – ci spiega come portare questi temi ad altezza cittadino».
De Pascale ha offerto una riflessione di ampio respiro, toccando svariati temi: dalla questione energia alla sanità, dal ruolo dell’Europa ai dazi Usa, fino al nodo infrastrutture viarie. «La Regione – ha dichiarato – è fortemente impegnata nel sostegno alla transizione energetica ed ecologica con oltre 4 miliardi di investimenti complessivi. L’obiettivo è sostenere la produzione di energia rinnovabile e ridurre le emissioni». «Siamo in prima linea – ha proseguito – anche per fare in modo che nella transizione si tuteli la nostra manifattura. Spesso sono stato accusato di eccessivo realismo, ma l’asticella fissata dall’Europa era irraggiungibile. Ora c’è una linea più concreta e sostenibile».
Il tema energia è uno dei più urgenti da affrontare. «L’Emilia Romagna è la realtà maggiormente in difficoltà sulla questione energia – ha confessato -. Abbiamo un piano regionale, ma servirebbe una politica energetica nazionale ed europea per dare risposte efficaci. La logica della tariffe zonali, se dovesse passare, rischia di essere la morte della manifattura italiana». Sulla messa in sicurezza del territorio, de Pascale non ha nascosto che «il sistema ha visto nei decenni una sottomanutenzione». «Ora, finalmente – ha rimarcato – c’è una leale collaborazione col governo.
Possiamo contare su finanziamenti straordinari per il perimetro alluvionato, ma non altrove».
Un’altra questione con cui fare i conti è la politica commerciale degli Usa. «Bisogna contrastare i dazi con azioni che hanno un effetto pratico – ha osservato -. Serve poi essere chiari su due fraintendimenti: la politica estera di un Paese non si piega a seconda della vicinanza o lontananza politica a una determinata realtà. La priorità deve essere sempre quella di difendere gli interessi nazionali. Serve un’Italia più capace di influenzare la linea europea».
Infrastrutture viarie
De Pascale ha parlato anche di infrastrutture viarie. «Il tema delle concessioni autostradali è qualcosa di vergognoso – ha denunciato de Pascale – L’A14, A13, A15 e A22 hanno lo stesso problema: le concessioni sono tutte ferme per questioni giuridiche, per l’incapacità di trovare una linea comune, anche con l’Europa, su come far cadere a terra gli investimenti. Bisogna sbloccare la situazione».