In un momento in cui il dibattito sulla transizione ecologica oscilla tra posizioni dettate da scelte ideologiche e nuove forme di negazionismo, le imprese italiane si confrontano quotidianamente con sfide concrete: dall’adeguamento delle filiere produttive all’innovazione tecnologica, fino all’impatto delle normative europee sul tessuto economico.
In questo scenario, il Green Economy Festival, a Parma dal 27 al 30 marzo e presentato ieri a Milano, si propone come un punto di riferimento per chi cerca soluzioni pragmatiche e realistiche sia sul fronte dello sviluppo di energie alternative sia su quello delle normative che condizionano lo sviluppo delle imprese e dell’occupazione. Il format combina la scoperta delle aziende leader nella sostenibilità ai momenti di dibattiti e confronto che si terranno a Parma con un programma di oltre 50 incontri, che vedranno la partecipazione dei più importanti esperti della transizione ecologica, dell’impresa e dell’innovazione tecnologica.
Ed è proprio il mondo dell’impresa protagonista: «In un tempo che vede in atto sfide cruciali, c’è l’assoluta necessità di passare dall’ideologia alla pratica – afferma Gabriele Buia, presidente dell’unione parmense degli industriali -, individuando percorsi che siano realmente sostenibili, sia in termini ambientali che sociali che economici, avviando confronti aperti». Anche con le istituzioni: «Parma sarà per tre giorni la capitale italiana dell’economia green – commenta Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità -. Il Festival sarà l’occasione per approfondire, anche su scala nazionale, politiche ed interventi dei pilastri della sostenibilità su cui Parma vuole essere protagonista». Un appuntamento «per far scaturire una riflessione profonda sul ruolo attivo che vogliamo avere come cittadini e come
azienda – dice Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines: – nel creare consapevolmente un futuro positivo, fatto di prospettive comuni». Un impegno che passa anche dalle istituzioni, come sottolineato da Maurizio Molinari, capo ufficio del Parlamento Europeo a Milano. Ribadisce la necessità di «trovare soluzioni pragmatiche e non ideologiche» anche Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost e curatore del festival. E Francesco Castellone di Iren sottolinea l’importanza «di un impegno costante» nei confronti della sostenibilità.
Tra gli oltre 250 relatori ci saranno Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale neurobiologia vegetale, Matteo Colaninno, presidente Piaggio, Andrea Pontremoli, presidente Motor valley development e amministratore delegato Dallara, Giovanni Storti, comico e divulgatore green, Elisa Nicoli, educatrice ambientale, Antonio Copercini, chief supply chain officer Barilla, Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, l’architetto Matteo Thun, Francesco Mutti, amministratore delegato Mutti, Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano
Reggiano, Antonio Cellie, amministratore delegato Parma Fiere, Emma Nicolazzi Bonati, per «Parma capitale dei giovani 2027», Annalisa Sassi, presidente Confindustria Emilia Romagna, Fabrizio Curcio, commissario per la ricostruzione post alluvione Emilia-Romagna e Michele de Pascale, presidente dell’Emilia-Romagna.
II 29 marzo si terrà anche la premiazione del vincitore di «Green Book», dedicato ai migliori saggi sulla sostenibilità.
Anche quest’anno il Green Economy Festival vedrà la partecipazione di oltre 150 studenti provenienti dalle migliori università italiane ed europee, che visiteranno le aziende più avanzate sul fronte della sostenibilità. Nei primi tre giorni dell’evento, da martedì 25 a giovedì 27 marzo, numerose aziende italiane apriranno le loro porte ai visitatori con il tour delle «Fabbriche della sostenibilità» per scoprire dall’interno i processi produttivi sostenibili e innovativi.